La Pite, torta di mele della Carnia

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La Pite è un tipico dolce a base di mele della Carnia. Una torta composta da un guscio di pasta, simile ad una frolla, ma senza uova, molto friabile che avvolge un ripieno ricco e profumato. La storia delle mele in Carnia è molto antica. Le numerose varietà stagionali da quelle acidule a quelle farinose, dolci o croccanti si alternano nel corso dell’anno e assicurano una produzione che copre quasi tutti i 12 mesi.
In questo dolce si valorizza questo eccezionale frutto che cresce spontaneo in molti prati delle montagne friulane.
In questo dolce, in particolare si usano i “pomi”, piccole Mele rosse che crescono in abbondanza sugli alberi selvatici. Un un po’ brutte nell’aspetto, ma incredibilmente saporite buone e dissetanti, poiché un po’ acidule.
Un vero esempio di ricetta povera e contadina, quelle in cui si sapeva valorizzare al meglio il poco che la natura offriva.
Questa ricetta è presa dal libro “Vecchia e nuova cucina di Carnia”, scritto da Gianni Cossetti.

Se vuoi assaggiare un altro dolce molto povero e semplice della tradizione della Carnia ti lascio la ricetta della Polenta dolce arrostita, un altro esempio di semplicità contadina.

Ingredienti per uno stampo di 20 cm
Per la pasta
200 g di farina 00
40 g di zucchero
1 cucchiaio di panna fresca
La scorza di un limone
1 bicchierino di rum
1/2 bustina di lievito
150 g di burro

Per il ripieno
6 mele di media grandezza
60 g di zucchero
50 g di gherigli di noci tritati grossolanamente
30 g di pinoli
50 g di uvetta sultanina
Un pizzico di cannella
La buccia grattugiata di un limone

Per preparare la pasta disporre la farina a fontana su una spianatoia, praticare un buco al centro e unire lo zucchero, il lievito, la buccia di limone grattugiata, il burro fuso,ma non caldo, la panna ed il rhum. Impastare il tutto fino a ottenere un panetto liscio. Far riposare per mezz’ora.

Per il ripieno tagliare a fettine molto sottili le mele, dopo averle lavate sbucciate. In una terrina unirle agli altri ingredienti per il ripieno.

Sulla spianatoia infarinata stendere la pasta sottile.
Foderate una tortiera precedentemente imburrata infarinata con una parte di questa, riempite con il ripieno e con la pasta rimanente coprite, avendo cura di chiudere bene i bordi.
Praticate un piccolo foro al centro per far uscire il vapore.
Infornare per 30 minuti a 150º/160º.

Servire la torta ancora calda cosparsa di zucchero a velo.

Il consiglio

Questo dolce dà il meglio di sé ancora tiepido. Servito semplicemente con dello zucchero a velo e una tazza di tè o caffè caldo. Se volete però arricchirlo un cucchiaio di panna montata fresca fredda diventa l’accostamento perfetto, ma anche una pallina di ottimo gelato alla vaniglia artigianale.

La torta si conserva meglio a temperatura ambiente al massimo un paio di giorni. Eviterei il frigo perché tenderebbe a rendere umido e troppo molle l’impasto esterno.

Un consiglio molto utile per la stesura della pasta: la pasta è molto friabile, anche abbastanza difficile da lavorare. Ti consiglio eventualmente di aggiungere un po’ di farina ( anche 50 gr) mentre la stendi sulla spianatoia oppure potresti aiutarti stendendola in due fogli di carta forno, ma anche su questi aggiungi un po’ di farina.

Una cosa molto importante è che la pasta deve riposare mezz’oretta prima di essere stesa.