Lievito madre, come prendersene cura

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Da quando ho scoperto l’utilizzo del lievito madre, devo dire che per molte cose lo preferisco rispetto al lievito di birra. Innanzitutto per la sua digeribilità perché tutti i prodotti da panificazione ( pane, pizze, focacce, brioche a dolci…) risultano molto più digeribili e poi perché il gusto di tali prodotti è diverso e il lievito madre conferisce un sapore più “rustico”.

Molte volte si pensa che il lavoro di gestione del lievito madre sia davvero difficile e, ma non è così.

Come lo utilizzo io?

È semplicissimo. Per prima cosa conservo in frigorifero il lievito in un vaso di vetro chiuso ermeticamente. Lo rinfresco ogni settimana aggiungendo acqua e farina. Il quantitativo dipende dal peso del lievito madre.

Se ad esempio il mio lievito madre pesa 100 gr aggiungo 50 gr di acqua tiepida e lo sciolgo quasi totalmente e aggiungo poi 100 gr di farina. La farina che utilizzo è sempre la stessa ( stessa marca e stessa tipologia: farina tipo 1).

Fatto ciò lo impasto fino a formare un panetto e lo lascio lievitare a temperatura ambiente semicoperto da una pellicola.

Fatto questo, dopo circa 8 ore, prelevo il quantitativo che mi serve per l’impasto che voglio fare ( pane o pizza) e la restante parte la rimetto nel vaso di vetro ( che ho lavato e asciugato bene) ben chiuso e in frigorifero pronto per essere nuovamente rinfrescato la settimana successiva.

Quanto utilizzarne per pane e pizza ?

In genere utilizzo 100gr di lievito madre per 450/500 gr di farina e 250 gr di acqua.

La lievitazione è di circa 10 ore, ma dovete fare delle prove e capire se volete un prodotto ancora più “saporito” e lasciare ancora qualche ora.

Una cosa importante: gli impasti lievitati con lievito madre non devono essere più lavorati eccessivamente una volta raggiunta la lievitazione desiderata, maneggiatelo con cura.